Teatro

Le Allegre Comari di Windsor con Leo Gullotta al Teatro Gentile di Fabriano

Le Allegre Comari di Windsor con Leo Gullotta al Teatro Gentile di Fabriano

Sabato 28 e domenica 29 gennaio il Teatro Gentile di Fabriano ospita Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare con Leo Gullotta per la regia di Fabio Grossi, nell’ambito della stagione promossa dal Comune di Fabriano e dall’AMAT con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Amori e amanti, guasconi maldestri e burocrati vacui, mariti gelosi e golosi mercanti, mercenari allettanti ed infingardi ci raccontano, nell’interpretazione di un cast di alto livello, la storia che, come nelle migliori tradizioni teatrali, viene in alcuni parti rafforzata dalla partitura musicale, sottolineando di volta in volta momenti comici, grotteschi o romantici.

Scrive il regista nelle note allo spettacolo: “fu per volontà della regina Elisabetta I che il Bardo riesumò Sir John Falstaff, fatto morire nella sua precedente opera, Enrico V: nacque così Le allegre comari di Windsor. Anche questa nostra edizione, benché passati parecchi secoli, nasce sotto l’occhio vigile e severo della GRANDE Regina: intrighi, scherzi e maramaldate, sfileranno così secondo il divertito gusto shakespeariano. Protagonista della vicenda è Sir John, con le sue esuberanti smargiassate da guascone, la sua sovrabbondante figura, la sua pletorica simpatia cialtrona, il suo amore per la crapula e il bicchiere e la sua irresistibile, endemica disonestà viziosa e bonaria.

Con gli occhi di oggi, lo considereremmo un diverso, sia per verbo che per figura, un avverso al presupposto bigotto di una società borghese. Ma la tessitura della commedia stessa va oltre l’apparenza e, per andar al di là del detto che “l’apparenza inganna”, proprio d’inganni e scherzi, per lo più perfidi, questa è avviluppata. Vi si racconta di una società, che vive sotto l’occhio della Corte, dove il dileggio l’uno dell’altro dei componenti della comunità, fa da quotidiano passatempo: la protervia della condizione di nascita e dello svolgersi dei fatti della vita d’ognuno la farà da presupposto dominante.

Un ventaglio di più svariata umanità la farà da protagonista della vicenda: il bonario benestante, il meschino geloso, lo scaltro pedante, il servo scimunito, il pavido baciapile, l’ampolloso bottegaio, l’antipatico saccente. Ma su tutti trionferanno le donne, le qua raccontate Comari che con furbizia e lungimirante intelligenza collocheranno in maniera indolore per la comunità la parola fine alla vicenda. Rispettando appieno la struttura voluta e pensata da Shakespeare, proponendo allo spettatore, in luogo dei cinque atti i più canonici e moderni “due più intervallo”, si lascerà indubbia la correlazione ai nostri tempi e alle nostre vicende sociali, sottolineando qua e là lo scherzo, acre e cattivo, denominante una società che pedissequamente ripete i suoi stilemi, nei confronti di chi viene considerato un diverso, sia per aspetto, che per attitudini o usi.”

Gli attori che completano il cast dello spettacolo sono Alessandro Baldinotti, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Fabio Pasquini, Rita Abela, Fabrizio Amicucci, Valentina Gristina, Cristina Capodicasa, Gerardo Fiorenzano, Gennaro Iaccarino, Federico Mancini, Giampiero Mannoni, Sante Paolacci, Sergio Putrella e Vincenzo Versari. Le scene e i costumi sono di Luigi Perego, le musiche di Germano Mazzocchetti, le coreografie di Monica Codena e le luci di Valerio Tiberi.

Inizio spettacoli: sabato ore 21, domenica ore 17. Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro 0732 3644, AMAT 071 2072439, www.amat.marche.it.